“Kallocaina”, di Karin Boye (trad. Barbara Alinei)

“Sapevo che una volta, all’epoca dei civili, gli uomini dovevano essere attirati al lavoro e alla fatica dalla speranza di ottenere case più grandi, cibi più raffinati e vestiti più belli. Ormai non ce n’era più bisogno. L’appartamento standard – una camera per chi non era sposato e due per le famiglie – era più … Leggi tutto “Kallocaina”, di Karin Boye (trad. Barbara Alinei)

“Il figlio del Direttore”, di Piersandro Pallavicini

"Ero felice. A dieci anni desideravo la protezione dell'oscurità. Ora, a sessanta, ho preso un appartamento in Costa Azzurra inondato di sole." A metà strada fra il giallo sociale, la commedia degli equivoci e il romanzo generazionale, "Il figlio del Direttore" indaga, con disincanto scrupoloso e urticante sarcasmo, le pieghe della più esclusiva Late Boomers … Leggi tutto “Il figlio del Direttore”, di Piersandro Pallavicini

“Lenin ha camminato sulla Luna”, di Michel Eltchaninoff (trad. di Luisa Doplicher)

Art direction: Emanuele Ragnisco - Illustrazione in copertina: DR "Verrà forse il dubbio se valga davvero la pena di interessarsi a questa piccola setta di pensatori e studenti esaltati, che vorrebbero sconfiggere la morte e invadere il cosmo. Non incarnano forse le derive peggiori del famigerato misticismo russo, mescolate all'utopia sovietica della creazione di un … Leggi tutto “Lenin ha camminato sulla Luna”, di Michel Eltchaninoff (trad. di Luisa Doplicher)

“Nuoto libero”, di Julie Otsuka (trad. Silvia Pareschi)

"Ti promettiamo di accoglierti cordialmente, ma con rispetto, e senza troppe storie. «Che piacere rivederti» diremo, oppure: «Da quanto tempo». Ma tieni presente che la seconda volta che ci lascerai non potrai più tornare." "Nuoto libero" è straziante perché parla del nostro diventar vecchi. Parla di me e di mia madre - quel suo discontinuo … Leggi tutto “Nuoto libero”, di Julie Otsuka (trad. Silvia Pareschi)

“Tornare a casa”, di Mark Boyle (trad. Carlo Branchini)

"Ero anch'io un ambientalista una volta, ai tempi in cui si trattava di difendere luoghi vergini e mondo naturale dall'incontenibile ambizione degli esseri umani, piuttosto che dal carbonio e da quella cosa oscura chiamata 'sostenibilità'. Negli anni mi sembrava che gli ambientalisti si stessero sempre più preoccupando di addomesticare certi luoghi selvaggi, come deserti, oceani … Leggi tutto “Tornare a casa”, di Mark Boyle (trad. Carlo Branchini)

“Pellegrini del sole”, di Jenni Fagan (trad. Olimpia Ellero)

«So macellare gli animali, se mai dovessimo andare a caccia», fa lui. «O magari le persone?». «Non so perché l'ho detto». «Forse un giorno finiremo per arrivarci, al cannibalismo: l'ultima risorsa per i sopravvissuti nella desolazione dell'inverno di Clachan Fells. Chi mangeresti per primo?», scherza Constance. «Non sceglierei né te, né Stella», dice lui. «Quanto … Leggi tutto “Pellegrini del sole”, di Jenni Fagan (trad. Olimpia Ellero)

“Membrana”, di Chi Ta-Wei (trad. Alessandra Pezza)

(progetto grafico NERO, illustrazione di copertina Lucrezia Viperina) "Sciocchina, i trattamenti cutanei curano l'esterno, non l'interno." La fantascienza transumanista di Mary Shelley cresce tra le inesauribili declinazioni del cyberpunk da Gibson a Sterling, s'aggrappa al fertile terreno dei manga (Akira, Ghost in the shell, per dire), semina dubbi nel ventre dei supereroi a stelle e … Leggi tutto “Membrana”, di Chi Ta-Wei (trad. Alessandra Pezza)

In pianura .2: “Génie la matta”, di Inès Cagnati (trad. Ena Marchi)

"Se la gatta o la cagna aveva fatto i piccoli, le dicevano: «Génie la matta, intanto che fai una pausa, va' ad ammazzare i gattini». O i cuccioli. Lei metteva i gattini o i cuccioli in un sacco con dei sassi e andava a gettarlo nel fiume. Io la inseguivo a distanza, perché ogni tanto … Leggi tutto In pianura .2: “Génie la matta”, di Inès Cagnati (trad. Ena Marchi)

In pianura .1: “Pontescuro”, di Luca Ragagnin

"Invece, quel buio, là fuori, adesso, gli pareva un'oscurità cattiva, la pelle stessa di un gigantesco essere multiforme che respirava rantolando, e allargava il torace inspirando le sostanze vitali, le poche rimaste, le superstiti, seppure lontane e indistinguibili: le stelle, le nuvole, gli esseri alati, e quelli della terra, del sottoterra, anzi, che continuavano laboriosamente … Leggi tutto In pianura .1: “Pontescuro”, di Luca Ragagnin