“Lenin ha camminato sulla Luna”, di Michel Eltchaninoff (trad. di Luisa Doplicher)

Art direction: Emanuele Ragnisco – Illustrazione in copertina: DR

“Verrà forse il dubbio se valga davvero la pena di interessarsi a questa piccola setta di pensatori e studenti esaltati, che vorrebbero sconfiggere la morte e invadere il cosmo. Non incarnano forse le derive peggiori del famigerato misticismo russo, mescolate all’utopia sovietica della creazione di un essere umano nuovo, alleggerito dal peso del passato? È possibile che sia così. Ma è innegabile che le speranze nutrite da questi uomini dimenticati, in parte, sono diventate anche le nostre. Non tanto in Europa, dove si guarda con sospetto al potere distruttivo della scienza e della tecnica, ma sull’altra sponda dell’Atlantico, soprattutto nella Silicon Valley. Oggi questo sogno di chiama transumanesimo.”

Nel 2018 Elon Musk, invitato a una tavola di discussione sul telefilm Westworld, richiama l’attenzione del pubblico su Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij (1857-1935), filosofo, ingegnere, scienziato russo nonché padre della cosmonautica sovietica. Di famiglia povera e appartenente alla piccola nobiltà rurale (il padre era guardia forestale e amministratore locale), sordo sin dall’infanzia per via della scarlattina, dopo una formazione primaria da autodidatta frequentò scuole prestigiose e divenne insegnante di matematica e fisica, lavorando soprattutto sulla progettazione dei motori a reazione. Per volere di Putin, nel 2013 il suo nome fu utilizzato per ri-battezzare la città chiusa siberiana che secondo i faraonici progetti governativi russi dovrebbe (o avrebbe dovuto) sostituire il cosmodromo kazako di Bajkonur. Tuttavia pochi sanno che Ciolkovskij, insieme ad altri due esponenti della vita scientifica e intellettuale sovietica, il filosofo Nikolaj Fëdorovič Fëdorov (1829-1903), che intratteneva rapporti perfino con Dostoevskij e Tolstoj, e il mineralogista Vladimir Ivanovič Vernadskij (1863-1945) – che fra gli altri suoi studi si occupò di Biosfera e Antropocene – viene considerato l’iniziatore non solo dell’astronautica ma anche del pensiero cosmista russo.

“La più grande scoperta che forse avremo compiuto entro il 2001 è la possibilità di eliminare la vecchiaia (…). Troppa gente ritiene inevitabile il decadimento senile, e anche la morte stessa. Non è affatto vero, come ha scritto l’autorevolissimo scienziato russo Vasilij Kuprevič: «Sono sicuro che riusciremo a scoprire come disattivare i meccanismi che fanno invecchiare le cellule.»” L’autore di questo virgolettato non è Musk e nemmeno Putin: è Stanley Kubrick, intervistato da Playboy nel 1968, in occasione dell’uscita di 2001: A Space Odyssey.

Lenin ha camminato sulla Luna” è un ricco e variegato compendio di divulgazione filosofica. Michel Eltchaninoff, giornalista, docente di filosofia russa a Parigi nonché autore di “Nella testa di Putin“, attraverso una scrittura intensa e precisa ci invita ad approfondire il cosmismo russo, ossia quella corrente di pensiero filosofico che come un fenomeno carsico attraversa l’Unione Sovietica dagli ultimi decenni del 1800 sino a giorni nostri. Vale la pena, si chiede l’autore nell’introduzione, indagare il pensiero di questi sparuti esponenti, di questa tendenza di riflessione che alla fine non è mai nemmeno stata codificata apertamente, incastrata com’era fra l’esaltazione, l’abiura e le referenze interdisciplinari (dalla filosofia alla biologia, dalla geologia al misticismo religioso fino alla mistica di matrice ortodossa) che la caratterizzano? A quanto pare sì, dati gli aneddoti di cui sopra.

Attraverso la struttura classica della presentazione cronologica, quindi, Eltchaninoff ci prende per mano e ci conduce nel fantastico, caleidoscopico e sconcertante mondo di tutte quelle personalità sovietiche che – chi in qualità di scienziato, chi come esponente politico o militare, chi come religioso – hanno abbracciato una visione della realtà a cui afferiscono alcuni aspetti ben precisi, identificati come “elementi del cosmismo sovietico” ossia di quella forma di pensiero che si impegna a studiare e approfondire il concetto di interdipendenza fra esseri umani e cosmo, nella convinzione che l’essere umano possa essere in grado di determinarne e dirigere gli eventi di quest’ultimo. Detta così è riduttiva, poiché non si tratta di una teoria superomistica nella visione di un affrancamento individuale dai concetti del bene e del male ma di un legame tra specie umana e intero universo che nasce nientedimeno che dal misticismo religioso di matrice balcanico-asiatica: nel paese più esteso del mondo, “immensa pianura disseminata di chiese” che, nella tradizione bizantina da cui derivano, per struttura e iconografie testimoniano il legame unico e indivisibile tra cielo e terra, nasce e si sviluppa una speculazione filosofica nomade, che si nutre di eventi in grande scala, riflessioni di radicale ascetismo e feroce critica neoeuroasiatica all’occidente in qualità di luogo in cui viene “respinto ogni principio infinito” nel nome di un essere umano divenuto dio all’interno di una realtà priva dell’idea di dio.

Gli elementi fondativi del cosmismo sono vari e non posso prescindere dagli esponenti che di volta in volta li hanno approfonditi. Ecco perché “Lenin ha camminato sulla Luna” risulta in sostanza una piccola enciclopedia di nomi e relazioni fra le parti. Dalle lezioni di “umanità divina” di Vladimir Sergeevič Solov’ëv (1853-1900) alla monumentale, citatissima e proscritta (più e più volte nel corso dei decenni) “Filosofia dell’opera comune” di Nikolaj Fëdorovič Fëdorov (all’unanimità ritenuto il miglior teorico del cosmismo russo), figlio illegittimo del principe Pavel Gagarin nonché coltissimo bibliotecario del Rumyanzev, la più prestigiosa biblioteca moscovita, nella quale l’autore introduce il concetto di resuscitazione; dalla crioconservazione teorizzata da Leonid Borisovič Krasin, spregiudicato militare tra i più vicini ai vertici del potere bolscevico, dai raccapriccianti esperimenti sulle scimmie africane del biologo Il’ja Ivanovič Ivanov fino all’empiriomonismo anticapitalistico dello scienziato e pensatore Aleksandr Bogdanov – che scappato in Europa fra un’epurazione e l’altra si pregia di scrivere pregevoli romanzi di fantascienza socialista tra cui “La stella rossa” e “Ingegner Menni” e infine muore fra atroci tormenti nello scantinato di un inquietante palazzo principesco al centro di Mosca in seguito a un esperimento transumanista a cui si era sottoposto… insomma come vediamo ce n’è per tutti.

L’intento del transumanesimo, ricordiamo, è quello di “superare la natura umana nella sua finitezza tramite progressi congiunti di biologia, medicina, nanotecnologie, scienze cognitive e informatica” (Eltchaninoff, nell’introduzione). Che esistano delle convergenze evolutive fra cosmismo e transumanesimo è evidente, come altrettanto chiari sono i rapporti di reciproca conoscenza che i cosmisti russi – di fatto esponenti di certo livello intellettuale e respiro internazionale (in molte occasioni addirittura spinti dal regime all’approfondimento all’estero, ove e quando il cosmismo era considerato utile alla causa politica) intrattennero con la più quotata intellighenzia europea. Altrettanto chiare tuttavia sono le differenze fra i due movimenti, in specie quando si prende in considerazione l’ideologia libertaria del transumanesimo statunitense che, pur sempre a favore di una élite – non diversamente dal movimento sovietico – è in realtà fondato su una libertà individuale completa che spinge ad alcune conclusioni (auto-esclusione dalle imposizioni morali, emancipazione culturale) estranee ai cosmisti russi.

“Lenin ha camminato sulla Luna” è un saggio interessantissimo perché riesce a far luce su un aspetto della filosofia russa che, sebbene ancora privo di una trattazione sistematica, ha influenzato le scienze e il pensiero sovietico in maniera profonda e per certi versi ancora ignota. Per leggerlo occorre pazienza e metodo, poiché la divulgazione in ambito filosofico non può prescindere da una struttura che ha l’esigenza tecnica di rimanere accademica. Ma sarà tempo ben speso.

[Qui e qui alcuni articoli che su ADC hanno raccontato di transumanesimo. Potete trovare altro anche sul Twitter)

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