L’opera, per la maggior parte incentrata sulle vicende della Principessa Adele, vera eroina della serie, tra un colpo di scena e l’altro affronta più nello specifico quei temi “tecnici” che nel primo volume erano rimasti in sospeso: vari gli approfondimenti sulle questioni dinastiche e sulle lotte di potere che dominano sia la società degli umani sia i clan vampireschi, e più strutturato l’approccio ad un altro tipico filone della narrativa steampunk: la presenza fondamentale dell’occulto e delle società segrete, in un continuo, deviante gioco di specchi, appassionante e mai troppo macchinoso.
Tra le tante scene stilisticamente ben riuscite, per esempio quella della descrizione delle pratiche mediche affrontate in una sala operatoria che risponde ai canoni del più puro stile steampunk-decadente. (Eh, via, non possiamo divi di più, niente spoiler). Un anfiteatro racchiuso nel cuore di un antico palazzo, fatto di buio e gradinate deserte che scivolano verso il centro della scena, occupato dalla luce bianca e asettica puntata sul tavolo operatorio, tra marchingegni antichi e moderni e strumenti per la chirurgia.
Oppure, le descrizioni molto accurate dell’abbigliamento dei protagonisti, sempre perfettamente aderenti all’estetica steampunk, o gli scorci sulla città imperiale e le sue numerose stratificazioni architettoniche fatte di imponenti palazzi di foggia medievale, stretti vicoli bui che serpeggiano tra suq e botteghe di ogni tipo e figura, obelischi e statue che paiono giungere direttamente dall’Antico Egitto. Non mancano chiaramente, come facile intuire, passaggi segreti e porte nascoste che si rivelano soltanto al tocco di dita esperte.
L’opera può essere classificata senza dubbio tra quelle appartenenti al Fantasy Young Adults e tuttavia non si può dire che sia di tematica prettamente leggera: la presenza di un’eroina consapevole del proprio ruolo nella società, poco influenzabile dal “clan” di turno ma ben disposta nei riguardi dei consigli che vengono dalle poche persone fidate e di famiglia di cui, con spirito critico, sa circondarsi, forte e decisa al di là delle sue capacità magiche (che di necessità debbono essere presenti dato il genere letterario a cui l’opera consapevolmente si richiama ma che in questo caso non caratterizzano la protagonista se non in maniera complementare), avvezza all’impegno dello studio e alla disciplina dell’allenamento fisico e capace, nonostante la giovane età – e certo nei limiti della fiction letteraria – di scelte impopolari e di lucida consapevolezza delle conseguenze che ogni decisione trascina con sé, porta i lettori (e soprattutto le lettrici) a riflettere, in senso più generale, sulla validità, o meno, delle figure femminili che ultimamente popolano la narrativa di genere.
Note: Qui l’analisi ADC, effettuata alcuni mesi fa, sul fenomeno Vampire Empire. E per chi fosse interessato, ci permettiamo di segnalare il Twitter degli autori; belle novità e notizie dal mondo steampunk e non solo: @clayandsusan.
Buona lettura! 🙂