Non solo un’esposizione, ha tenuto a sottolineare venerdì pomeriggio Filippo Del Corno, ma un evento in cui:
DelCorno su #bookpride: il momento fieristico si associa con orgoglio al progetto di incubatore per idee e confronti @BookPrideMilano
— Appunti di carta (@appuntidicarta) 27 Marzo 2015
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DelCorno: il ruolo degli editori indipendenti nel garantire equilibrio al sistema editoria #bookpride @libribompiani @BookPrideMilano
— Appunti di carta (@appuntidicarta) 27 Marzo 2015
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Montroni: Indispensabile diversificazione nella produzione editoriale a disposiz. Del lettore #bookpride @BookPrideMilano
— Appunti di carta (@appuntidicarta) 27 Marzo 2015
Produzione e distribuzione. Le grandi concentrazioni, un caso tutto italiano. Montroni a #bookpride @BookPrideMilano
— Appunti di carta (@appuntidicarta) 27 Marzo 2015
DelCorno: occorre sviluppare la competizione ma non solo orizzontale ne’ solo per categoria #bookpride @BookPrideMilano
— Appunti di carta (@appuntidicarta) 27 Marzo 2015
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- 124* i marchi editoriali che si sono presentati a #bookpride
- più di 60 gli incontri durante la tre giorni (anzi, due e mezzo) di kermesse*
- circa 20.000 gli ingressi con una media di acquisto di un volume a persona*
“Siamo molto soddisfatti sia per la partecipazione davvero calorosa del pubblico che per i dati di vendita (…) Esperienza da ripetere”
“La risposta in termini di vendita è stata molto buona, così come l’affluenza, tanti lettori forti e affezionati sono venuti a fare scorte di novità e diversi curiosi ci hanno conosciuto a BookPride. I più venduti della fiera: <> di Julio Cortázar, <> di Roberto Arlt e <> di Alan Pauls”
Dal punto di vista dell’affluenza, è innegabile che #Bookpride abbia raccolto un pubblico colto e consapevole – e per altro anche di giovane età.
I lettori e le lettrici milanesi sono preparatissimi e molto curiosi: bellissime chiacchierate a @BookPrideMilano. Grazie! 🙂 #bookpride
— minimum fax (@minimumfax) 28 Marzo 2015
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Pomeriggio milanese (come diceva quello là, che ogni tanto il cielo di Milano è così bello, quando è bello) |
La misura, prima di tutto. L’ambiente contenuto e sobrio, ad esempio, ha molto limitato l’effetto di sovrastimolazione multisensoriale che purtroppo sta invece diventando tipico di certe altre manifestazioni dello stesso settore. Una location, quella dei Frigoriferi Milanesi, che per la validità dell’agenda e per l’accessibilità è da diverso tempo una delle mete preferite dal milanese interessato a proposte culturali particolari e appunto a misura.
La qualità. Se l’industria editoriale ha la necessità di ritrovare se stessa e i lettori persi lungo la strada, nessun dubbio di come questo sia il sentiero da percorrere. Offrire al consumatore, prima dei prodotti stessi il cui acquisto verrà poi di conseguenza, un ambiente sereno e a misura di lettore (anche nella gratuità dell’ingresso) in cui l’utente possa muoversi in completa autonomia (sì, basta mappe a lenzuolo e “voi siete qui”, vi prego, non stiamo partecipando a una puntata di Passaggio a Nord Ovest) finalmente libero dal pensiero di dover decidere da solo se uno stand sia meritevole di attenzione oppure no districandosi tra più o meno sedicenti “stampatori”, perché conscio di aver appena messo piede in un luogo di cultura all’interno del quale ogni attore (dall’editore all’organizzatore, dagli ospiti dei vari panels agli utenti) condivide il medesimo proponimento:
“un progetto di ampio respiro che unisce editori e operatori culturali indipendenti in una rete di cooperazione, alla ricerca di nuovi strumenti per promuovere la lettura e difendere il pluralismo culturale”*.
A questo post ne seguiranno altri, poi, dedicati nello specifico agli acquisti e alle chiacchiere con gli editori (foto incluse).
* fonte: press release BookPride
Grazie a tutti e buona lettura 🙂