“Stoner”, di John E Williams – una serata di lettura condivisa (parte seconda)

More about Stoner Il passato lunedì, 7 Maggio (perdonate il ritardo) ci siamo ritrovati ospiti di @Tempoxme_libri per la seconda parte della nostra lettura condivisa (se volete rileggere la prima, potete farlo qui). Partecipanti attive, oltre alla gentilissima padrona di casa, le bravissime @colvieux @SedCetta e @leggendoLibri che hanno animato una discussione equilibrata, ampia, strutturata e divertente. 
Ancora quattro le aree tematiche proposte e analizzate: 

Le figure femminili nel romanzo 
L’attenzione è chiaramente focalizzata su Edith, moglie di Stoner e madre della loro figlioletta Grace. Si è convenuto sulla forza espressiva del personaggio-Edith, ben delineato in tutti i suoi tratti peculiari. 
“Moglie-bambina sempre uguale a se stessa” (@SedCetta), emotivamente instabile e inafferrabile (@Tempoxme_libri), Edith è capricciosa, volubile, spesso consapevolmente cattiva. Risentimento e vendetta di figlia incompresa sono riferiti al padre assente e autoritario (@colveaux) ma proiettati sul marito, di cui rifiuta l’affetto e la sessualità e che mira, con lucidità e metodo, a distruggere (@SedCetta): nei suoi spazi (lo studio smantellato), nelle sue relazioni intime (la figlia rubata), e in quelle professionali (studenti e colleghi, la stesura del secondo libro abbandonata). 
Il giudizio rimane sospeso, molte le questioni aperte che speriamo siano riprese nei capitoli successivi: su tutte, la distruzione meticolosa degli oggetti d’infanzia regalati dal padre, un falò che Edith appicca nella sua camera di ragazza, al suo ritorno a casa in occasione del funerale del genitore, morto suicida in seguito al crack finanziario subito con la grande crisi del ’29. Una scena scabrosa e violenta che rientra perfettamente (@colveaux) nell’economia del racconto alla voce “la trasformazione di Edith”. 
Rimangono per ora irrisolti i nodi attorno al rapporto ambiguo, appena accennato, con Lomax, il collega amato-odiato di Stoner, e con la figlia Grace che Edith tenta in ogni modo di sottrarre al controllo del padre, che invece dimostra per la figlia un affetto sincero e attento, anche nelle cure quotidiane, che va ben oltre i consueti canoni dell’epoca. 
I lutti e le lacrime 
@Tempoxme_libri pone l’accento sull’importanza fondamentale che riveste la serie di lutti che affligge la famiglia Stoner nel corso della parte dell’opera analizzata: il padre di Stoner, il suocero, il vecchio professore. Una “vera rivoluzione” (@Tempoxme_libri) per entrambi i personaggi principali: Edith alla morte del padre dà il via alla sua “trasformazione”. Stoner affronta per la prima volta forse una commozione partecipe, tanto da sfociare nel pianto – così inusuale per una figura così riservata – alla morte del mentore universitario. La morte dei genitori, per entrambi i protagonisti, è fonte di riflessione e crescita interiore – riflessione che poi chiaramente verrà intesa ed espressa in maniera diametralmente opposta. 
Interessante il dibattito che segue: @coilveax pone l’accento sull’asetticità delle relazioni, un’“anaffettività totale e devastante ma tranquilla, resa normale e inquietante dallo stile e dalla narrazione” che viene mitigata soltanto dal rapporto padre-figlia: “complicità silenziosa (…) Ma un silenzio caldo, in un racconto quasi gelido”. 
L’ambiente accademico 
Che in questa parte del romanzo è approfondito e tratteggiato con grande efficacia tra professione, amicizie e rivalità. 
A casa Edith, qui l’alter ego, Lomax, brillante e avvenente studioso, con cui Stoner ingaggerà un’aspra e feroce battaglia che si fa specchio della guerra privata: anche qui un giovane conteso, Walker, il pupillo zoppo [nb, Walk-er è tutto tranne uno che cammina… attenzione] del professor Lomax che cerca un riscatto attraverso il ragazzo, così come Edith cerca un riscatto nei confronti della figura maschile del padre/marito assoggettando la figlia. 
@Tempoxme_libri sottolinea poi il tema dell’amicizia e della familiarità instaurata da Stoner con il collega Finch, che si adopera attivamente (e si espone) per salvaguardare l’integrità morale e professionale dell’amico nel corso della vicenda Walker. 
Lo stile 
Discussione animata e ricchissima di spunti che ha visto protagonista soprattutto @leggendolibri che espone i propri dubbi riguardo la validità dell’opera. Lo stile “veloce, scorrevole e fluido” (@Tempoxme_libri) è un pregio o un limite? Secondo @leggendolibri il testo scorre perché non ci sono argomenti di rilievo da esporre: siamo di fronte ad un “romanzo cometa” da cui “l’eccezionalità è bandita”? Per @SedCetta e @colveux si rileva sì un’“asciuttezza piatta” che tuttavia è adeguata al racconto e “funzionale al tema del narrato”: una “lucida e inquietante banalità del male” (@colveaux): la mancanza di relazioni umane vive e forti spinge a “piccoli grandi crimini affettivi” che vengono compiuti “con la più assoluta naturalezza”. 
Ecco qui l’immagine che abbiamo eletto rappresentativa dell’opera: 
Dicevamo – l’assenza di passioni, il silenzio, l’incomunicabilità – insomma tutti qui temi che lo scrittore vuole affrontare (e vuol far affrontare al lettore) sono ben rappresentate non soltanto dal ritmo narrativo e dallo schema tematico dell’opera, ma anche dallo stile che ben si adatta con la sua scarna essenzialità. 
Molte le domande a cui non siamo riuscite ancora a rispondere: prima fra tutte, la presunta “mediocrità” di Stoner tra desiderio di felicità e speranze disilluse. A seguire, siamo curiose di verificare la consistenza della trama: ce l’aspettiamo divisa in tre parti (giovinezza e mutamento / età adulta e sviluppo della personalità – vita personale e professionale / età avanzata) ed equilibrata nel recuperare ciò che è rimasto in sospeso. Siamo d’accordo con @leggendolibri quando sottolinea che la lettura di quest’opera presuppone un impegno massimo del lettore che, lungi dall’essere mero spettatore di una vicenda (eventualmente immedesimandosi in essa), è chiamato ad uno sforzo di lettura non indifferente per interpretare ogni singolo non-avvenimento: ma l’opera cosa deve provocare? Emozioni, o reazioni? (@SedCetta). Ad ogni modo si sottolinea l’estrema attualità del libro che pur profondamente contestualizzato nello spazio e nel tempo riesce a valicarne i confini per proporci una lettura che può essere affrontata anche alla luce della nostra epoca. 
Affrontiamo la lettura dei capitoli finali e attendiamo con ansia il prossimo appuntamento (in agenda per domenica 27 maggio, ore 22) per la discussione conclusiva. Grazie ancora a @Tempoxme_libri per l’ospitalità. 

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Serata di lettura condivisa: “Stoner”, di John E Williams, Fazi Editore, 2012, 10-conclusione
Venue: @tempoxme_libri | #Stoner
Date/Time: Lunedì 21 Maggio 2012, ore 22.00

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