“Stoner”, di John E Williams – una serata di lettura condivisa (terza e ultima parte)

More about Stoner Terzo e ultimo appuntamento nel salotto di @tempoxme_libri per concludere la lettura e l’analisi di #Stoner, insieme alle bravissime @leggendolibri e @SedCetta che hanno animato una discussione appassionante, ricca di spunti e di confronti. 
Aree di analisi, come sempre suggerite da Giuditta: 
  1. Valutazioni generali e conclusive 
  2. Letteratura e Amore 
  3. Grace 
  4. La morte del protagonista 
Valutazioni generali e conclusive 
Il testo, completata la lettura nella sua interezza, ha restituito alle lettrici impressioni e sensazioni mutevoli e cangianti. 
– Per @Sedcetta l’autore ha raggiunto lo scopo; fondere stile e contenuto nel rappresentare, attraverso una scrittura piana ed essenziale, un’esistenza caratterizzata dalla presenza di pochi avvenimenti di rilievo “in una sorta di silenzio ovattato in cui la vita vera resta fuori”. 
– Per @tempoxme_libri invece il giudizio sull’opera si è modificato radicalmente: la trama da avvincente si è fatta sempre “più lenta e scontata (…) rasentando la noia e la ripetitività”, malgrado questo fosse, molto probabilmente, l’effetto esatto a cui l’autore dell’opera voleva tendere: l’incompiutezza (@Tempoxme_libri) e l’inganno teso al lettore, sempre in attesa del riscatto che invece non arriverà mai. 
La storia di Stoner, indubbiamente, non vuole essere consolatoria. Questa analisi porta con sé, di necessità, alcune altre osservazioni: 
– Le ultime 13 pagine: il racconto, lirico e denso di significati, della morte del protagonista. 
– La “mediocrità” del personaggio Stoner, il ricordo lasciato ai posteri (si veda la diatriba con il collega Lomax, che in pratica sarà l’unico ricordo che studenti e professori avranno del professor Stoner, malgrado gli anni spesi dal protagonista nell’insegnamento e nella condivisione di quel sapere raggiunto con così tanta fatica). 
“Il personaggio Stoner non ne esce bene. Perdente nella vita e nella morte anche nel ricordo che lascia di sé. Quasi come una sottile vendetta dell’autore per aver banalmente lasciato scorrere la sua vita senza viverla” per @SedCetta; “Credo che con la morte Williams voglia riscattare il suo personaggio, attraverso il lirismo e la consapevolezza (credibile)?” per @Tempoxme_libri 
Altro punto analizzato è la concezione del femminile, che a tratti pare scivolare verso connotazioni maschiliste e vagamente misogine. Si approfondisce il tema nelle sezioni relative. 
Letteratura e Amore 
Che sono le “uniche due occasioni” (@tempoxme_libri) in cui Stoner potebbe decidere del proprio destino – “ma l’inettitudine prende il sopravvento” (@tempoxme_libri). 
La storia d’amore con Katherine è figlia del suo tempo. Nonostante l’intensità del sentimento è destinata a fallire dal principio, proprio perché extraconiugale e a-sociale. Impensabile (e poco credibile) che un uomo dell’epoca potesse anche solo tentare di opporsi alla morale corrente difendendo a spada tratta un amore adulterino. Sentimento che comunque non morirà neppure a seguito dell’allontanamento e della separazione, vedasi la dedica con cui Katherine “pagherà il debito di riconoscenza dei confronti di Stoner” (@Tempoxme_libri) inviandogli “quasi un messaggio d’amore in codice”. 
Lo studio delle lettere è appagante per Stoner, e l’insegnamento lo completa. Per @Tempoxme_libri la rappresentazione dell’ambiente universitario è positiva, malgrado competizioni e rivalità. E’ il luogo della realizzazione e dell’amicizia profonda e duratura. Eppure, curioso il ricordo che studenti e professori serberanno di lui (“Nient’altro se non il carattere particolare, le sue “stranezze”, spesso i falsi aneddoti” – @Tempoxme_libri nella sezione “Valutazioni generali”), che sarà irrimediabilmente collegato alla diatriba ventennale con il collega Lomax. Un altro “feroce attacco del destino” (@Tempoxme_libri nella sezione “Valutazioni generali”)? Al posto della passione per le lettere, del saggio pubblicato, delle lezioni appassionanti, tutto ciò che verrà ricordato sarà, ahinoi, puro gossip. 
Un’osservazione più generale si impone a questo punto sul presunto “vittimismo” del protagonista, che pur avendo davanti a sé l’esempio, sia nella vita culturale, sia in quella politica e sociale, di uomini e studiosi illustri, non accenna ad un alcun, seppur vago, miglioramento personale. Vittimismo (@appuntidicarta) o mera inettitudine (@Tempoxme_libri)? 
“Stoner è vittima di se stesso, per cui non si lamenta. (…) C’è quasi un sottile compiacimento (…). Infondo chi è vittima e carnefice può sempre puntare il dito e delegare le responsabilità ad altri. Al mondo accademico chiuso, alla moglie mai cresciuta, alle regoli sociali. (…) Stoner fallisce perché non ha gli strumenti per andare oltre. E questa è incapacità. Però di questa incapacità si compiace, è rassegnato” (@SedCetta). 
@appuntidicarta: “Da una parte si celebra l’iniziativa personale (il figlio di contadini che si emancipa con lo studio) lodando l’idea del yes we can. Dall’altra si sconfessa questa idea – tant’è che una delle questioni fondamentali del libro, non dimentichiamolo, è l’incomunicabilità tra le generazioni. (…) E’ una questione molto attuale che serpeggia e viene spesso analizzata da molti autori USA contemporanei che evidentemente si trovano, in questo periodo di forti cambiamenti, a fare i conti con un modello di vivere personale e sociale a cui avevano dato cieca fiducia nel passato ma che ora, pur con tutti i suoi pregi, evidenzia anche i molti difetti, primo tra tutti la mononuclearità famigliare”. 
La discussione si conclude con un bellissimo intervento di @SedCetta: 
“Il fatto che molti scrittori contemporanei negli USA avvertano il disagio di aver posto cieca fiducia in un modello sociale fallimentare la dice lunga sull’incomunicabilità generazionale. Forse noi non concepiamo un simile modello perché, nonostante gli errori evidenti, abbiamo ancora radicato un modello familiare più attento e protettivo”. 
Grace 
“Forse la più tragica e sconfitta” (@Tempoxme_libri). 
Anche Grace è figura del suo tempo, al suo tempo adeguatasi in tutti i cliché: dall’infanzia inamidata di fiocchi e crinoline, all’adolescenza postbellica e ribelle, all’età adulta segnata dall’alcolismo. Incuriosiscono i modi secondo cui Williams pare incrudelirsi nei confronti delle figure femminili che, a parte Katherine, vagano tutte per il mondo in stato semicomatoso tra isteria e fallimento. 
Si riflette sul punto di vista della narrazione
@appuntidicarta: “Banalmente, Grace è il risultato. Un esperimento scientifico, quasi: – metti un tipo come Stoner, che si sposa con una tipa come Edith. ecco cosa ne può nascere – 
Ho l’impressione che ogni tanto Williams si sia “divertito” nell’osservare questa famiglia dall’esterno. Ogni tanto, poi non ne è capace neanche lui, ed è questo che mi ha interessato, questo continuo “andar fuori e poi di nuovo all’interno” … gettando una briciola di formaggio, iniettando delle sostanze velenose, come topolini da laboratorio”. E vedere… l’effetto che fa. 
Nella sezione “Valutazioni generali” si era fatto cenno (@leggendolibri) all’importante tematica della contestualizzazione dell’opera, che pur nella sua evidente attualità, è, e rimane, datata 1965: durante  il secondo conflitto mondiale le donne cominciano appena a sostituirsi agli uomini nelle attività quotidiane e nel lavoro in fabbrica, quindi è “consona” (@leggendolibri) una certa lettura delle figure femminili. E’ Grace ad essere “avulsa” da questo contesto: “Perché la morte di Stoner avviene dopo un po’ di tempo dopo che è finita la seconda guerra mondiale, quindi è plausibile che la ragazza viva un periodo di riscatto delle donne che hanno lavorato mentre i mariti erano in guerra e quando questi ritornano non sono disposte a tornare a far le pulizie e a ricamare. Quindi le opportunità che ha grace sono ben diverse, da quelle che ha avuto per esempio sua madre” (@SedCetta)
La morte del protagonista 
Eccoci qui, alle famose 13 pagine sui cui @leggendolibri (qui) riflette con attenzione e a cui vi rimandiamo. 
“Un lungo, estenuante addio alla vita, vissuto senza eroismi” (@Tempoxme_libri). Tutte concordi nell’osservare il profondo lirismo delle pagine perfettamente equilibrate nella sostanza e nella forma a parte @Tempoxme_libri che lamenta un eccesso di “impressioni diluite e immagini metaforiche”. 
Assistiamo sicuramente ad un momento di epifania. Stoner, che non è mai riuscito (o non hai mai desiderato) possedere una percezione chiara di se stesso, nel momento della morte raggiunge, in qualche modo, una consapevolezza più intensa di sé e del mondo che lo circonda. Ma la consapevolezza si risolve in una morte “come l’aveva desiderata” (@SedCetta) oppure in una “epifania del nulla”?
“Tra le mani il libro da lui pubblicato, decenni addietro, fuori dalla finestra la primavera e alcuni ragazzi che corrono sul prato” (@appuntidicarta) “nell’illusione che la sua vita abbia avuto un senso” (@Tempoxme_libri). 
Io ringrazio tutte le protagoniste che hanno allietato queste tre serate, che ho vissuto con attesa, interesse e partecipazione: prima di tutto Giuditta, gentilissima padrona di casa, seguita dalle brave – e competenti – @SedCetta, @leggendolibri @colvieux). Grazie a tutte per l’impegno, la passione, la discussione, il confronto.

-> potete trovare qui e qui rispettivamente la prima e la seconda parte della lettura condivisa su #Stoner.

“Stoner”, di John E Williams – una serata di lettura condivisa (parte seconda)

More about Stoner Il passato lunedì, 7 Maggio (perdonate il ritardo) ci siamo ritrovati ospiti di @Tempoxme_libri per la seconda parte della nostra lettura condivisa (se volete rileggere la prima, potete farlo qui). Partecipanti attive, oltre alla gentilissima padrona di casa, le bravissime @colvieux @SedCetta e @leggendoLibri che hanno animato una discussione equilibrata, ampia, strutturata e divertente. 
Ancora quattro le aree tematiche proposte e analizzate: 

Le figure femminili nel romanzo 
L’attenzione è chiaramente focalizzata su Edith, moglie di Stoner e madre della loro figlioletta Grace. Si è convenuto sulla forza espressiva del personaggio-Edith, ben delineato in tutti i suoi tratti peculiari. 
“Moglie-bambina sempre uguale a se stessa” (@SedCetta), emotivamente instabile e inafferrabile (@Tempoxme_libri), Edith è capricciosa, volubile, spesso consapevolmente cattiva. Risentimento e vendetta di figlia incompresa sono riferiti al padre assente e autoritario (@colveaux) ma proiettati sul marito, di cui rifiuta l’affetto e la sessualità e che mira, con lucidità e metodo, a distruggere (@SedCetta): nei suoi spazi (lo studio smantellato), nelle sue relazioni intime (la figlia rubata), e in quelle professionali (studenti e colleghi, la stesura del secondo libro abbandonata). 
Il giudizio rimane sospeso, molte le questioni aperte che speriamo siano riprese nei capitoli successivi: su tutte, la distruzione meticolosa degli oggetti d’infanzia regalati dal padre, un falò che Edith appicca nella sua camera di ragazza, al suo ritorno a casa in occasione del funerale del genitore, morto suicida in seguito al crack finanziario subito con la grande crisi del ’29. Una scena scabrosa e violenta che rientra perfettamente (@colveaux) nell’economia del racconto alla voce “la trasformazione di Edith”. 
Rimangono per ora irrisolti i nodi attorno al rapporto ambiguo, appena accennato, con Lomax, il collega amato-odiato di Stoner, e con la figlia Grace che Edith tenta in ogni modo di sottrarre al controllo del padre, che invece dimostra per la figlia un affetto sincero e attento, anche nelle cure quotidiane, che va ben oltre i consueti canoni dell’epoca. 
I lutti e le lacrime 
@Tempoxme_libri pone l’accento sull’importanza fondamentale che riveste la serie di lutti che affligge la famiglia Stoner nel corso della parte dell’opera analizzata: il padre di Stoner, il suocero, il vecchio professore. Una “vera rivoluzione” (@Tempoxme_libri) per entrambi i personaggi principali: Edith alla morte del padre dà il via alla sua “trasformazione”. Stoner affronta per la prima volta forse una commozione partecipe, tanto da sfociare nel pianto – così inusuale per una figura così riservata – alla morte del mentore universitario. La morte dei genitori, per entrambi i protagonisti, è fonte di riflessione e crescita interiore – riflessione che poi chiaramente verrà intesa ed espressa in maniera diametralmente opposta. 
Interessante il dibattito che segue: @coilveax pone l’accento sull’asetticità delle relazioni, un’“anaffettività totale e devastante ma tranquilla, resa normale e inquietante dallo stile e dalla narrazione” che viene mitigata soltanto dal rapporto padre-figlia: “complicità silenziosa (…) Ma un silenzio caldo, in un racconto quasi gelido”. 
L’ambiente accademico 
Che in questa parte del romanzo è approfondito e tratteggiato con grande efficacia tra professione, amicizie e rivalità. 
A casa Edith, qui l’alter ego, Lomax, brillante e avvenente studioso, con cui Stoner ingaggerà un’aspra e feroce battaglia che si fa specchio della guerra privata: anche qui un giovane conteso, Walker, il pupillo zoppo [nb, Walk-er è tutto tranne uno che cammina… attenzione] del professor Lomax che cerca un riscatto attraverso il ragazzo, così come Edith cerca un riscatto nei confronti della figura maschile del padre/marito assoggettando la figlia. 
@Tempoxme_libri sottolinea poi il tema dell’amicizia e della familiarità instaurata da Stoner con il collega Finch, che si adopera attivamente (e si espone) per salvaguardare l’integrità morale e professionale dell’amico nel corso della vicenda Walker. 
Lo stile 
Discussione animata e ricchissima di spunti che ha visto protagonista soprattutto @leggendolibri che espone i propri dubbi riguardo la validità dell’opera. Lo stile “veloce, scorrevole e fluido” (@Tempoxme_libri) è un pregio o un limite? Secondo @leggendolibri il testo scorre perché non ci sono argomenti di rilievo da esporre: siamo di fronte ad un “romanzo cometa” da cui “l’eccezionalità è bandita”? Per @SedCetta e @colveux si rileva sì un’“asciuttezza piatta” che tuttavia è adeguata al racconto e “funzionale al tema del narrato”: una “lucida e inquietante banalità del male” (@colveaux): la mancanza di relazioni umane vive e forti spinge a “piccoli grandi crimini affettivi” che vengono compiuti “con la più assoluta naturalezza”. 
Ecco qui l’immagine che abbiamo eletto rappresentativa dell’opera: 
Dicevamo – l’assenza di passioni, il silenzio, l’incomunicabilità – insomma tutti qui temi che lo scrittore vuole affrontare (e vuol far affrontare al lettore) sono ben rappresentate non soltanto dal ritmo narrativo e dallo schema tematico dell’opera, ma anche dallo stile che ben si adatta con la sua scarna essenzialità. 
Molte le domande a cui non siamo riuscite ancora a rispondere: prima fra tutte, la presunta “mediocrità” di Stoner tra desiderio di felicità e speranze disilluse. A seguire, siamo curiose di verificare la consistenza della trama: ce l’aspettiamo divisa in tre parti (giovinezza e mutamento / età adulta e sviluppo della personalità – vita personale e professionale / età avanzata) ed equilibrata nel recuperare ciò che è rimasto in sospeso. Siamo d’accordo con @leggendolibri quando sottolinea che la lettura di quest’opera presuppone un impegno massimo del lettore che, lungi dall’essere mero spettatore di una vicenda (eventualmente immedesimandosi in essa), è chiamato ad uno sforzo di lettura non indifferente per interpretare ogni singolo non-avvenimento: ma l’opera cosa deve provocare? Emozioni, o reazioni? (@SedCetta). Ad ogni modo si sottolinea l’estrema attualità del libro che pur profondamente contestualizzato nello spazio e nel tempo riesce a valicarne i confini per proporci una lettura che può essere affrontata anche alla luce della nostra epoca. 
Affrontiamo la lettura dei capitoli finali e attendiamo con ansia il prossimo appuntamento (in agenda per domenica 27 maggio, ore 22) per la discussione conclusiva. Grazie ancora a @Tempoxme_libri per l’ospitalità. 

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Serata di lettura condivisa: “Stoner”, di John E Williams, Fazi Editore, 2012, 10-conclusione
Venue: @tempoxme_libri | #Stoner
Date/Time: Lunedì 21 Maggio 2012, ore 22.00

“Stoner”, di John E Williams – una serata di lettura condivisa (parte prima)

More about Stoner Un post un po’ diverso dal consueto per raccontarvi l’interessante iniziativa di lettura condivisa – la prima a cui noi di ADC abbiamo partecipato – cha ha avuto luogo sul web, e via Twitter, lunedì scorso, 23 Aprile 
Abbiamo passato una piacevole e interessantissima serata ospiti di @tempoxme_libri, che gentilmente ci ha accolto nel suo salotto di lettura 

Direttamente dal website della casa editrice ecco alcune rapide note sull’autore e sull’opera proposta e su cui, insieme ad altre tre, preparatissime, bookbloggers (@leggendolibri, @SedCetta, @colvieux, che purtroppo non ha potuto partecipare attivamente a causa di problemi tecnici) ci siamo confrontate:
“Pubblicato per la prima volta nel 1965, poi quasi dimenticato, Stoner di John E. Williams è stato ripubblicato nel 2006 dalla New York Review Books, suscitando un rinnovato interesse da parte della critica e dei lettori.  
Stoner è il racconto della vita di un uomo tra gli anni Dieci e gli anni Cinquanta del Novecento: William Stoner, figlio di contadini, che si affranca quasi suo malgrado dal destino di massacrante lavoro nei campi che lo attende, coltiva la passione per gli studi letterari e diventa docente universitario. Si sposa, ha una figlia, affronta varie vicissitudini professionali e sentimentali, si ammala, muore. E’ un eroe della normalità che negli ingranaggi di una vita minima riesce ad attingere il senso del lavoro, dell’amore, della passione che dà forma a un’esistenza”  (Continua qui)

Discussione coinvolgente, ricca di spunti e grazie all’utilissima sintesi di @tempoperme_libri focalizzata su quattro macroaree di rilievo, che hanno reso l’analisi estremamente compatta; analisi che tuttavia ha rispettato, e anzi favorito, le necessarie micro-incursioni che le numerose sottotematiche presenti nel testo di necessità richiedevano:  
  • Introspezione dei personaggi  

William Stoner: “un antieroe, un inetto sveviano” (@tempoxme_libri) oppure un “vero, (…) caparbio, trionfatore” (@SedCetta) nella declinazione più classica di quell’American Dream che ha permeato la prima metà del giovane, fecondo ‘900 d’Oltreoceano?  

Sottotematiche:  
– i rapporti interpersonali, tracciati con pennellate sicure, espressive, pungenti: amicizie, figure genitoriali di riferimento, referenti professionali  
– il primo conflitto mondiale: analisi di un rifiuto  
Edith: ovvero, l’insoddisfazione che pervade il quotidiano e il consueto; la femminilità tranquilla di una giovane donna di brillante intelligenza, asservita alle necessità del dovere sociale  
  • Tema dell’Amore  

La relazione amorosa tra Stoner ed Edith che si traduce in un sentimento soffocato dalle imposizioni sociali, tanto arido nel privato quanto celebrato e auto-giustificato quando esposto al pubblico, pruriginoso ludibrio della comunità.  

L’approccio di Edith alle problematiche della maternità e il ruolo di padre attivo, presente, anticonformista, assunto da Stoner nei confronti della figlia neonata.  
  • Fascino del libro

Che è in grado di “risultare avvincente senza raccontare fatti avvincenti” (@tempoxme_libri).

Specifica, e voluta commistione, tra Stoner, che trova la propria vocazione, e il proprio strumento di espressione principale, nella letteratura e la vicenda biografica dell’autore.  
La discussione prende spunto dalla rassegna stampa in merito, grazie agli interventi di @leggendolibri.  

Per ogni ulteriore dettaglio vi rimandiamo direttamente al website e, se ci seguite su Twitter, all’hashtag #Stoner 

ADC vorrebbe ringraziare personalmente @tempoxme_libri per l’ospitalità, e le amiche bookbloggers che hanno preso parte all’incontro e che, grazie all’entusiasmo e allo sguardo sempre acuto e competente, hanno reso interessantissima la serata.

Un ringraziamento particolare va anche a @fazieditore che ci ha allietato con la sua presenza : ancora una volta è stato dimostrato che il dialogo tra editori e lettori non è mai né impossibile né scontato, e che, quando avviene, nella maggior parte dei casi è terreno fertile di confronto e arricchimento.  

Il prossimo appuntamento, per l’analisi dei successivi 5 capitoli dell’opera, è in calendario per Lunedì 7 Maggio.

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Serata di lettura condivisa: “Stoner”, di John E Williams, Fazi Editore, 2012, capp.5-10  
Venue: @tempoxme_libri | #Stoner  
Date/Time: Lunedì 7 Maggio 2012, ore 22.00